La “Via Crucis” francescana
E' una delle celebrazioni più importanti della Quaresima
di Luisa BenevieriLa Via Crucis è una delle celebrazioni più importanti della Quaresima e vuole ricordare, e far rivivere, l’ultimo tratto del cammino percorso da Gesù. Essa risale al Medioevo, san Bernardo di Chiaravalle, san Francesco d’Assisi e san Bonaventura da Bagnoregio prepararono il terreno per la nascita di questo pio esercizio.
La Via Crucis come la conosciamo oggi, con le sue 14 stazioni, si è attestata in Spagna per la prima volta nel XVII secolo, soprattutto in ambienti francescani, come scrive il sito della Santa Sede.
In Italia arrivò con il frate francescano san Leonardo da Porto Maurizio, che ne fu l’ideatore e il propagatore, con lui iniziò la tradizione della Via Crucis al Colosseo.
I francescani del Sacro Convento, invece, ogni venerdì della Quaresima, insieme ai pellegrini celebrano la Corda Pia (o Cuori Devoti) e meditano sulle Stimmate di Cristo e di san Francesco, Christus e l'alter Christus.
L’immagine più bella che rappresenta il cuore di questa devozione è affrescata dal Dono Doni nel Chiostro di Sisto IV, dove si incrociano le due croci, dove si incrociano Francesco e Cristo, ma dove soprattutto si incrociano due sguardi in un "gioco" che vuol far comprendere l’importanza della sequela. Cuore del Vangelo.
Francesco non è solo l’uomo del Natale, è anche l’uomo della Pasqua, di quel mistero profondo di passione, morte e resurrezione che la Basilica che custodisce il suo corpo ne è espressione. Quella Inferiore con le sue volte romaniche e la sua poca luce che invita a meditare. La Cripta, il luogo dove giace quel fragile corpo, nudo sulla nuda terra. La Basilica Superiore, con le sue altezze, i suoi colori, le sue vetrate istoriate, la sua profondità, espressione della gioia della Resurrezione e della festa della vita che attende ogni uomo.
Il Cuore Devoto o Cuore Pio che riesce a far sperimentare a se stesso, e all’altro, la misericordia e l’abbraccio di Dio. Questo, la Comunità francescana del Sacro Convento, celebra ogni venerdì.
Cicerone diceva: "La semplice parola 'croce' dovrebbe esser tenuta molto distante dalla persona di un cittadino romano, ma anche dai suoi pensieri, dai suoi occhi e dai suoi orecchi". Per il cristiano la croce è l'amore fino alla fine. [3 aprile 2020]
Luisa Benevieri
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