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Addio Fra Camillo Martone, il frate napoletano è morto in odore di santità

Ha dedicato anima e corpo, per tutta la vita, ai poveri di Pozzuoli e Napoli

di Gelsomino Del Guercio

Per molti fedeli e fratelli che lo hanno conosciuto, fra Camillo Martone, il frate cappuccino napoletano, deceduto nei giorni scorsi a 94 anni, è volato in cielo in odore di santità.

 

Fra Camillo istituì nel 1985 la mensa dei poveri presso il santuario di San Gennaro alla Solfatara in Pozzuoli (Na)

Testimone concreto di carità cristiana e motore di propulsione dell’assistenza ai più deboli nella cittadina flegrea - scrive fra Ciro Polverino, che lo conosceva bene, sul portale dei Cappuccini.

 

"I MIEI ANGIOLETTI"

 

Padre Camillo è deceduto nella infermeria provinciale dei frati cappuccini a Nola dove da tempo era ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

A dare notizia del decesso è stato il nuovo Ministro provinciale dei Cappuccini fra Gianluca Savarese e in poche ore su facebook si sono registrati centinaia di commenti da parte dei suoi conoscenti e figli spirituali (i suoi “angioletti” come lui amava chiamarli) che hanno ricordato con commozione la figura di uno tra i più amati uomini di Chiesa non solo a Pozzuoli e Napoli ma in tutta la Campania.

 

DALL'AREA FLEGREA A PIEDIGROTTA

 

Dal 1983 al 1998 fu prima parroco e successivamente vice parroco e superiore al convento di Pozzuoli. Furono quelli gli anni tristi del fenomeno bradisismico dell’area flegrea che videro il suo impegno caritativo a favore della popolazione. In seguito fu trasferito al convento di Piedigrotta in Napoli dove rivitalizzò la menda a favore dei bisognosi.

 

CITTADINO ONORARIO DI POZZUOLI

 

Il 13 novembre 2013, il Consiglio Comunale di Pozzuoli, gli conferì la cittadinanza onoraria con la seguente motivazione:

"Per la sua attività pastorale e sociale particolarmente “benemerita” e per l’impegno e la disponibilità nei confronti dei puteolani e di chi ha particolarmente bisogno per cui è considerato una persona di famiglia da moltissimi cittadini di ogni estrazione sociale e culturale che hanno instaurato con lui un rapporto di sinergico affetto".

 

 

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Gelsomino Del Guercio

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