Dove l'infanzia diventa profezia
Dal 25 al 27 settembre 2026 a Roma la Seconda Giornata Mondiale dei Bambini
di RedazioneOgni tanto la storia si illumina grazie ai piccoli. Accade quando un gesto, un sorriso o una domanda di un bambino rompe i nostri schemi e ci obbliga a guardare più lontano. È da questo sguardo limpido che riparte il cammino della Giornata Mondiale dei Bambini, la cui seconda edizione – come annunciato da Papa Leone XIV durante l’Udienza generale del 19 novembre 2025 – si terrà a Roma dal 25 al 27 settembre 2026. Un appuntamento che affonda le sue radici nel desiderio di Papa Francesco, padre dell’idea che nel 2024 trasformò Roma in un grande abbraccio internazionale dell’infanzia. «Il mio pensiero va anche ai bambini, che avrò la gioia di incontrare nella Giornata loro dedicata in programma dal 25 al 27 settembre 2026. Il mondo – continua il Santo Padre – ha bisogno di ascoltare la voce delle bambine e dei bambini. Il loro grido di pace è quanto mai necessario in questa epoca segnata da guerre e conflitti. Le bambine e i bambini rappresentano il futuro che tutti sogniamo». Parole che evocano un’urgenza: ascoltare chi troppo spesso viene ignorato. I bambini non hanno potere, ma hanno voce; non hanno armi, ma disarmano; non conoscono strategie, ma custodiscono la verità della pace.
A rendere ancora più significativo l’annuncio è stato il gesto che ha accompagnato il Papa: il piccolo Majd Bernard, sette anni, proveniente da Gaza, ha portato al Santo Padre la bandiera con il logo ufficiale della prossima edizione. Leone XIV l’ha benedetta e firmata, trasformandola nel primo segno concreto del cammino verso il 2026.
Il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita – l’istituzione vaticana che già organizza la Giornata mondiale della Gioventù – ha sottolineato il cuore pastorale della Giornata: «Nella prossima GMB la Chiesa vuole prestare di nuovo un’attenzione particolare al mondo dell’infanzia e alla famiglia. Ai bambini va mostrata la bellezza della pace, vissuta anzitutto nelle loro famiglie e negli ambienti che frequentano. I bambini capiscono bene il valore della pace e soffrono molto quando percepiscono tensioni e conflitti attorno a loro. Ci auguriamo che la prossima GMB sia un’occasione perché la Chiesa si mostri vicina ai bambini e alle loro famiglie, dando loro speranza e gioia».
La realtà globale conferma la necessità di questo impegno: oltre due miliardi di bambini vivono in situazioni di fragilità; ogni giorno 13.000 di loro muoiono per cause evitabili; milioni crescono tra guerre e violenze che rubano l’infanzia e spesso anche il futuro. In questo scenario, la Giornata Mondiale diventa un atto di resistenza alla rassegnazione, un invito a guardare il mondo con occhi nuovi.
Il logo della nuova edizione — sette impronte colorate sotto la Cupola di San Pietro — racconta l’universalità di questo abbraccio: sette continenti, una sola umanità, un’unica speranza affidata ai piccoli. La prima edizione della Giornata Mondiale dei Bambini, svoltasi nel 2024, vide la partecipazione di circa 100mila bambini provenienti da 101 nazioni. L’evento, che ha toccato il cuore della Chiesa universale, ha lasciato un segno profondo di fraternità e speranza. Con la seconda edizione del 2026, la Chiesa rinnova il suo impegno nell’ascoltare e valorizzare la voce dei più piccoli, protagonisti di un mondo che desidera pace, accoglienza e futuro. Roma tornerà ad essere capitale dell’infanzia. La città che parlerà la lingua dei bambini: quella della gioia, dell’incontro, della pace. A noi adulti resta il compito più difficile e più bello: ascoltare. Perché — come ricordava Papa Francesco all’origine di questo cammino – solo quando torniamo bambini nel cuore possiamo davvero cambiare il mondo.

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