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Armenia e Azerbaijan, i motivi della guerra

Uno dei conflitti più antichi del mondo riesploso con scontri pesantissimi negli ultimi giorni. Ecco le cause di una guerra così antica

Si potrebbe definire uno dei conflitti più antichi del mondo quello tra Armenia e Azerbaijan riesploso con scontri pesantissimi negli ultimi giorni.

Armenia e Azerbaijan, una guerra che dura da 30 anni

Una disputa territoriale in cui l’oggetto del contendere è la regione del Nagorno-Karabakh, internazionalmente riconosciuto come parte dell’Azerbaigian ma controllato da armeni, che ha portato in pochi giorni alla morte di almeno 23 persone nelle due ex repubbliche sovietiche, tra cui una donna e un bambino, e almeno 100 feriti.

Il Nagorno-Karabakh è una regione montuosa di circa 4.400 km quadrati abitata tradizionalmente da armeni cristiani e turchi musulmani. In epoca sovietica divenne una regione autonoma all’interno della repubblica dell’Azerbaijan. Oggi si stima che circa un milione di persone siano sfollate nella guerra degli anni ’90 e circa 30mila siano rimaste uccise. Le forze separatiste conquistarono allora alcuni territori attorno all’enclave in Azerbaijan, poi nel 1994 ci fu un cessate il fuoco che fece deporre le armi. Per un po’.

Il conflitto nelle montagne del Caucaso è rimasto irrisolto per più di tre decenni, con tensioni che puntualmente riesplodevano e finivano in combattimenti. Gli scontri alla frontiera già a luglio scorso avevano ucciso almeno 16 persone, provocando la più grande manifestazione da anni nella capitale dell’Azerbaijan, Baku, da cui arrivavano con forza richieste per la riconquista della regione.

Il governo armeno oggi ha dichiarato la legge marziale e la mobilitazione militare totale. “Preparatevi a difendere la nostra patria sacra”, ha detto il primo ministro armeno Nikol Pashinyan dopo aver accusato l’Azerbaigian di “aggressione pianificata”. Il presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev ha detto di essere fiducioso di riprendere il controllo della regione dopo i tentativi di conquista da parte armena: “Sono fiducioso che la nostra operazione controffensiva di successo metterà fine all’occupazione, all’ingiustizia, all’occupazione che dura da 30 anni”.

L'appello delle Nazioni Unite

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto “estremamente preoccupato” e ha invitato entrambe le parti a smettere di combattere, mentre la Francia, sul cui territorio vive una vasta comunità armena, ha chiesto un cessate il fuoco e un dialogo immediati. Il presidente Usa Donald Trump ha invece annunciato che gli Stati Uniti stanno cercando di fermare la violenza.



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