La gratitudine, colonna portante della nostra vita

I quotidiani nella rassegna stampa di oggi

I quotidiani nella rassegna stampa di oggi propongono una parola che raramente vi scorgiamo. Quella della gratitudine. Il grazie. Così viene descritta in una edizione locale, attraverso le parole della poetessa Mariangela Gualtieri: ringraziare desidero per tutti quelli / che sono piccoli, limpidi e liberi. Credo che questo sia l’atteggiamento dell’uomo maturo.

Penso a quando eravamo bambini, una delle prime parole che i nostri genitori ci insegnavano era Come si dice? quando ci veniva dato qualcosa e noi rispondevamo balbettando Grazie. Così imparavamo che la gratitudine è uno degli atteggiamenti fondamentali della vita. Oltre ai nostri genitori ci viene incontro una delle donne più affascinanti del modo biblico, la più conosciuta e la più amata. Maria. L’Immacolata Concezione, la Vergine. Nel suo Magnificat canta: grazie, perché hai guardato l’umiltà della tua serva.

Ma vado anche da Francesco d’Assisi che al termine delle sue lettere non rare volte annotava: ti rendiamo grazie. Ma soprattutto ti rendiamo grazie, continuava San Francesco, perché ci hai creati. Oggi, in un mare in tempesta, in una barca che sembra non fronteggiare la vita, vogliamo dire il nostro grazie per chi questa barca sta cercando di portarla in porto, per chi la vita dona senza riserve, per chi la vita la difende, per chi la vita la ama.

Per chi nella bufera comprende l’importanza dell’esistenza e si accorge che essa è troppo breve per essere sprecata. Certo, ci spaventa, ma forse ci permette uno sguardo più limpido, anche a chi da non credente arriva ad affermare: Benedetto si’, mio Dio, che doni la sofferenza/come un divino rimedio alle nostre impurità/ e come la migliore e più rara essenza/che prepara i forti alle sante voluttà. Così annotava Charles Boudelaire, nella sua prima poesia Benedizione, che apre il suo capolavoro lirico I fiori del male (1857), che comprende come a volte il dolore è purificazione e fa nascere dalla vita il grazie.

Padre Enzo Fortunato

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